One World I


"Il giro del mondo in ottantacinque giorni"

Il "giro del mondo" non è un'idea molto originale, ma farlo davvero lo è un po' di più.
L'undici maggio 2016 all' aeroporto di Auckland, in attesa dell'imbarco del volo EK435 per Brisbane, annunciavano il Latam per Santiago del Chile.
Sapevo dell'esistenza di quel volo, ma vederlo dal vivo, "toccarlo", scatenò in me l'irrefrenabile desiderio di prenderlo.
Peraltro non avevo mai trasvolato il Pacifico e quel volo dall'Oceania al Sudamerica sarebbe stato perfetto come prima volta.
Tornare a casa "dalla parte opposta" solo logica conseguenza.
Un anno dopo quel desiderio l'ho esaudito.
Il Pacifico l'ho trasvolato nel verso opposto, da Santiago ad Auckland, ma la sostanza non cambia.
Partito il 2 maggio verso ovest, sono rientrato il 28 luglio da est; prima tappa Ancona-Monaco-Francoforte poi l'Islanda per mettere piede nel centesimo Paese e in Canada per chiudere la rotta atlantica.
Da Toronto a Montreal, via Ottawa in treno; un volo Copa per San Josè, dirottato su Liberia per maltempo e poi a Panama da San Josè ancora con Copa.
All'aeroporto Tocumen di Panama l'incontro con un compagno di viaggi, ma prima ancora
un grande amico, Massimiano, romano, proveniente dall'Italia. Insieme abbiamo condiviso due meravigliose ed intensissime settimane, fino a Lima.
Un volo Air Panama su un Cessna 12 posti per Puerto Obaldìa, avamposto panamense caraibico, base per giungere a Capurgana in Colombia, via mare, a bordo di un motoscafo guidato da una splendida "scafista".
Barca e bus per arrivare a Medellin, in aereo a Cali e bus per Ipiales, al confine con l'Ecuador. Attraversata la frontiera a piedi, una notte ad Otavalo, prima di visitare l'affascinante Capitale, Quito. Per caso ad una festa in un villaggio a 30 km da Riobamba dove stranieri non ne avevano mai visti e poi Cuenca, la terza città per numero di abitanti ed una delle più ricche dell'Ecuador.
E' il 27 maggio, in tempo per il volo serale Piura-Lima del 29, prenotato prima della partenza.
Estenuante, interminabile, indimenticabile il trasferimento da Cuenca a Piura: anche la frontiera ("una delle più pericolose del mondo") col Perù attraversata a piedi, di notte; l'attesa, negli uffici della dogana peruviana, in buona compagnia, di un mezzo che ci portasse almeno nella città più vicina, risolta grazie ad una carovana di motociclisti diretti a Piura, la nostra destinazione.
Centosessanta km in moto, da passeggero, al buio quasi completo, senza casco, con una coperta di Icelandair in testa per resistere al freddo.

Salutato Massimiano all'aeroporto di Lima, ho proseguito da solo, cominciando dal volo notturno da Lima a La paz. La strana sensazione del rapido atterraggio in quello che è uno degli aeroporti più alti del mondo e il giorno dopo quella sgradevole avvertita nel punto più alto della capitale boliviana, scendendo dalla funivia. Loro masticano foglie di coca per vincere l'altura, io no.
Ero ad Oruro a festeggiare la sconfitta degli strisciati scoloriti a Cardiff, il giorno prima di viaggiare sul "Treno delle Ande", per Uyuni.
Escursione assieme ad un gruppo di cinque fantastici ragazzi (un messicano, una coppia di cileni, una polacca, un inglese): tramonto e alba nel deserto di sale più grande del mondo e poi, da solo, mille fotografie nel "cimitero delle locomotive".
Seconda tappa sul "Treno delle Ande" per arrivare a Villazon al confine con l'Argentina.
Giornate tranquille di trasferimento, riposo e buon cibo nel Paese di Maradona e da Mendoza a Los Andes, in Cile, uno spettacolo attraversare le Ande in autobus.
A Santiago il piacere di rivedere i due amici conosciuti in Bolivia e per una volta ho ceduto all'alcol a "El palacio del Terremoto".

E, finalmente, la trasvolata Pacifica


Da Santiago ad Auckland, passando da Gmt+4 a Gmt-11 volando 11 ore e 40 minuti a bordo di un eccellente B787dreamliner di Latam.

All'arrivo una lunghissima e snervante "trattativa" per convincere i doganieri neozelandesi che droga non ne trasportavo e subito in volo per la Melanesia: il paradiso di Vanuatu, l'inferno delle Isole Salomone e la seconda volta a Papua New Guinea.
Di nuovo a Madang e Krankhet, sulla stessa panchina dove un "mostro" un anno prima mi aveva fatto soffrire per qualche settimana.
Non poteva cerco mancare una tappa nelle Filippine e come l'anno precedente ancora
Air Niugini Port Moresby-Manila.
Stavolta sono rimasto soltanto nella Capitale dell'arcipelago esplorando anche quartieri teoricamente off-limits: Tondo e Payatas.

Destinazione successiva, Bangladesh. Scopro che Air Maldivian offre a prezzo ragionevole il collegamento diretto Malè-Dhaka; Air Asia, invece, da tempo consente di volare,
via Kuala Lumpur, da Manila a Malé.
Uno+uno fa...centodieci (Paesi visitati) e due bagni anche nell'oceano Indiano.
Il 17 luglio, manco a dirlo, sono l'unico "bianco" sul volo per Dhaka e la procedura "Visa on arrival" nell'aeroporto bengalese si risolve tra i sorrisi in una manciata di secondi. La capitale l'ho trovata leggermente migliorata rispetto a tre anni fa, ma continua ad essere un luogo infernale, non adatto ai beginners.
A Sylhet, nord est del Paese, ospite nella "dependance" di un amico bengalese, visitata quotidianamente da ragni grossi come la mano di un camionista bulgaro ("non sono velenosi",
mi hanno rassicurato. Amen) blatte giganti, insetti di ogni forma e dimensione.
E tutte le notti le volpi alla porta, che non sono mai riuscito a fotografare. In strada pelosi millepiedi neri ("questi meglio se non li tocchi". E ci mancherebbe), corsi d'acqua infestati da serpenti. Un caldo esagerato, niente elettricità per almeno 12 ore al giorno, acqua non potabile.
Grazie alle mie guide locali ho avuto modo di vedere luoghi che, da solo, sarebbe stato impossibile raggiungere. La gente in strada, curiosa, chiedeva di fare foto con me, compreso un poliziotto alla frontiera con l'India a Tamabil.
"Sei il primo bianco che vediamo quest'anno"
e forse ci è rimasto male quando ha scoperto che, quella frontiera, non l'avrei attraversata...

La "battaglia" contro Flydubai per l'emissione del biglietto Sylhet-Dubai-Skopje vinta soltanto grazie alla collaborazione di un amico dall'Italia; la notte a Dubai, infine Macedonia&Kosovo,
111° e 112° Paese in cui mettevo piede.
Un Wizzair Skopje-Ciampino per chiudere il cerchio e rientrare in Patria.

Ho saltato, ancora una volta, l'Africa.
Vorrà dire che il prossimo giro del mondo comincerà proprio dal continente nero...