ARABIA e-SAUDITA

Un Regno che ispira


Ottobre 2021.
Esattamente due anni dopo (ultima partenza ottobre 2019, Africa meridionale&Estremo oriente) finalmente di nuovo in marcia. Con gran parte del pianeta ancora irraggiungibile per le restrizioni covid, la destinazione contava relativamente, ciò che contava era partire. Uno dei primi Paesi extra europei a riaprire al turismo (purché vaccinati e provvisti di test Pcr negativo), l'Arabia Saudita, tra i meno accessibili al mondo -ai non musulmani- fino al al 2019. Agli infedeli permesso di mettere piede nel Paese solo per business.
Ad un certo avevano realizzato che petrolio e pellegrini non bastavano più e, rapidamente, nella seconda metà del 2019, avevano messo su un sistema perfetto che, in pochi click, consentiva a quelli dei Paesi ricchi di ottenere agevolmente online un visto multi-ingresso valido un anno.
La pandemia aveva bloccato tutto, ma da agosto 2021 il sistema aveva ricominciato a funzionare. E così la notte del mio compleanno, 11 ottobre, quella giusta per ricominciare a viaggiare:

"Dear Paolo, Visa granted..."

Con il visto in "tasca", ottenuto in pochi minuti, l'immediata ricerca del volo "migliore":
preso un Rojal Air Jordanian Fco-Amman-Jeddah/Jeddah-Amman-Berlino.
Partenza in treno da Ancona il 17 ottobre:
"Ero emozionato? Ero emozionato..."
Ma, soprattutto, in preda ad un'inusuale ansia per le procedure Covid da affrontare. Invece ben presto scoprirò che controlli veri non se ne facevano -impossibile farli, del resto- e nella maggior parte dei casi si trattava solo di formalità, se non addirittura una gigantesca farsa. Tanto per cominciare a Fiumicino, sia il "Green Pass" che il test Pcr controllato a vista...
Atterraggio nella notte a Jeddah; prima visita della città, poi in bus a Taif e il giorno dopo ad Al Baha, con escursione nella città fantasma di DHEE AYN con il castello infestato dagli spiriti, che tanto maligni, con me, non sono stati.
Quindi ad Abha e visita dell'imperdibile villaggio di Rijal Almaa.
A quel punti tre meritati giorni al mare sulle spiagge deserte di Farasan e, rientrato in terraferma a Gizan, un volo serale per Damman. La fortuna di trovare un'ottima guida che mi ha condotto fino al confine sul viadotto che collega il Regno saudita al Bahrain, che avevo già percorso dal lato opposto.
In treno fino alla Capitale Riyhad; un volo Saudia per Medina:
"Mi faranno entrare, a me non musulmano?"
Rispettando tutte le regole imposte -per la verità molto meno rigide di quanto mi aspettassi- mi è stato consentito l'accesso anche alla gigantesca e spettacolare "Moschea del Profeta".
Dalla città Santa, ritorno o a Jeddah, utilizzando la ferrovia AV, costruita dagli spagnoli. Tre giorni dopo, e un Pcr test "farlocco" il rientro in Europa. Un breve tour tra Lipsia, Riga, Odessa e Cracovia prima di tornare a casa.
E...Saudita così (anche) l'Arabia, il centotrentatre-esimo Stato sovrano in cui ho messo piede.



DHEE AYN, la città dei FANTASMI, provincia di Al-Bāha


A 300 km a sud est di Mecca, e a 30 km circa da al-Bāha, alla quale è collegata con una pittoresca, ben pavimentata, ma tortuosissima starada, un affascinante villaggio di case in pietra, costruito su una collina di marmo bianco, risalente a circa 400 anni fa, abbandonato agli inizi degli anni 80.
Da poco è stato in gran parte ristrutturato ed esplorare i suoi stretti sentieri è un'esperienza bellissima. Dopo il tramonto ai turisti non è consentito l'accesso perché il castello che domina il villaggio, al calar del buio, è infestato dai fantasmi.
E' bastato incontrare la guida giusta, quella che conosceva il rito per scacciarli, per poter entrare anche di notte...

La collina di DHEE AYN
Il rito scaccia-fantasmi



MEDINA, "La città illuminata"


Nel mondo arabo, Medina è considerata la seconda città santa dell'Islam, dopo Mecca. Entrambe in Arabia Saudita. Per i musulmani è un obbligo visitarle almeno una volta nella vita, se le condizioni economiche e di salute glielo permettono.

Una prosaica ferrovia Alta Velocità (ma non troppo), sulla quale ho viaggiato da Medina a Jeddah, le collega efficacemente, soprattutto a beneficio dei milioni di pellegrini in visita ai loro luoghi sacri.

La città sorge in un'oasi coltivata a frutta e ortaggi ed è rinomata per i suoi squisiti datteri. E posso confermarlo...
A Medina visse Maometto emigrato da Mecca, sua città natale, nel 622 d.c. (e naturalmente il calendario islamico comincia da quell'anno) ove costruì la grande moschea Al Masjid an Nabawi, "la Moschea del Profeta", attorno alla quale si è sviluppata la città e nella quale egli è sepolto.
L'area della gramde Moschea è un luogo magico e ritrovarsi in quel luogo un'esperienza davvero suggestiva, a prescindere dalla propria fede religiosa.
Servirebbe ben altro per intaccare il mio granitico ateismo, ma ammetto che passeggiare nell'enorme area della moschea è stato affascinante e, in alcuni momenti, mi ha lasciato senza fiato. Si respira un senso di pace e serenità, una sensazione simile provata soltanto in alcuni templi buddisti.



L'accesso alla Moschea sarebbe consentito ai soli fedeli musulmani; mi è stato consentito l'accesso semplicemente mi è chiaro che a casa degli altri, l'ospite sono io. E l'ospite, se sa come comportarsi, nella cultura islamica è un "dono di Allah". A prescindere dalla sua provenienza e di quale sia la sua fede religiosa.
Ho sperimentato pìù volte il senso di ospitalità dei musulmani. L'apice quella volta a Kunduz, in Afghanistan, in una casa Pashtun. Poi a Nouakchott, in Mauritania, dove acconsentii di essere sottoposto al rito di conversione all'Islam. Ancora una volta, a Medina, senza citare gli innumerevoli episodi "minori".


Viaggiare contribuisce in modo determinante ad abbattere luoghi comuni e pregiudizi. Chi, viaggiando, non ci riesce, non sta viaggiando, ma solo trasportando bagagli da un punto a un altro del pianeta.





RIJAL ALMAA


A 45 km da Abha, lo straordinario villaggio di Rijal Almaa, patrimonio Unesco. Sorto più di 900 anni fa, centro commerciale di rilevante importanza perché situato a metà strada tra lo Yemen e le città sante di Medina e Mecca. Si possono ammirare circa 60 edifici, che avevano la funzione di antiche fortezze, a più piani in pietra, argilla e legno.