ARABIA e-SAUDITA
Un Regno che ispira
A 300 km a sud est di Mecca, e a 30 km circa da al-Bāha, alla quale è collegata con una pittoresca, ben pavimentata, ma tortuosissima starada, un affascinante villaggio di case in pietra, costruito su una collina di marmo bianco, risalente a circa 400 anni fa, abbandonato agli inizi degli anni 80.
Da poco è stato in gran parte ristrutturato ed esplorare i suoi stretti sentieri è un'esperienza bellissima. Dopo il tramonto ai turisti non è consentito l'accesso perché il castello che domina il villaggio, al calar del buio, è infestato dai fantasmi.
E' bastato incontrare la guida giusta, quella che conosceva il rito per scacciarli, per poter entrare anche di notte...
La collina di DHEE AYN
Il rito scaccia-fantasmi
Nel mondo arabo, Medina è considerata la seconda città santa dell'Islam, dopo Mecca. Entrambe in Arabia Saudita. Per i musulmani è un obbligo visitarle almeno una volta nella vita, se le condizioni economiche e di salute glielo permettono.
Una prosaica ferrovia Alta Velocità (ma non troppo), sulla quale ho viaggiato da Medina a Jeddah, le collega efficacemente, soprattutto a beneficio dei milioni di pellegrini in visita ai loro luoghi sacri.
La città sorge in un'oasi coltivata a frutta e ortaggi ed è rinomata per i suoi squisiti datteri. E posso confermarlo...
A Medina visse Maometto emigrato da Mecca, sua città natale, nel 622 d.c. (e naturalmente il calendario islamico comincia da quell'anno) ove costruì la grande moschea Al Masjid an Nabawi, "la Moschea del Profeta", attorno alla quale si è sviluppata la città e nella quale egli è sepolto.
L'area della gramde Moschea è un luogo magico e ritrovarsi in quel luogo un'esperienza davvero suggestiva, a prescindere dalla propria fede religiosa.
Servirebbe ben altro per intaccare il mio granitico ateismo, ma ammetto che passeggiare nell'enorme area della moschea è stato affascinante e, in alcuni momenti, mi ha lasciato senza fiato. Si respira un senso di pace e serenità, una sensazione simile provata soltanto in alcuni templi buddisti.
L'accesso alla Moschea sarebbe consentito ai soli fedeli musulmani; mi è stato consentito l'accesso semplicemente mi è chiaro che a casa degli altri, l'ospite sono io. E l'ospite, se sa come comportarsi, nella cultura islamica è un "dono di Allah". A prescindere dalla sua provenienza e di quale sia la sua fede religiosa.
Ho sperimentato pìù volte il senso di ospitalità dei musulmani. L'apice quella volta a Kunduz, in Afghanistan, in una casa Pashtun. Poi a Nouakchott, in Mauritania, dove acconsentii di essere sottoposto al rito di conversione all'Islam. Ancora una volta, a Medina, senza citare gli innumerevoli episodi "minori".
Viaggiare contribuisce in modo determinante ad abbattere luoghi comuni e pregiudizi. Chi, viaggiando, non ci riesce, non sta viaggiando, ma solo trasportando bagagli da un punto a un altro del pianeta.
A 45 km da Abha, lo straordinario villaggio di Rijal Almaa, patrimonio Unesco. Sorto più di 900 anni fa, centro commerciale di rilevante importanza perché situato a metà strada tra lo Yemen e le città sante di Medina e Mecca. Si possono ammirare circa 60 edifici, che avevano la funzione di antiche fortezze, a più piani in pietra, argilla e legno.