"Travel...
AEREO
... As much as you can. As far as you can. As long as you can"
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Il desiderio di volare è innato nell'uomo, ma fino alla fine del 1800 non ci riuscì nessuno, tranne Icaro con le sue ali di cera sciolte dal sole.
I pionieri del volo portano il nome di Sir George Cayley, britannico, Otto Liliental tedesco e, soprattutto, i fratelli Wilbur e Orville Wright.
I primi mezzi a volare furono gli alianti, aerei senza motore che per prendere il volo dovevano decollare da un luogo sopraelevato per rimanere sospesi per aria grazie all'ampiezza delle ali.
George Cayley nel 1849 costruì un aliante in grado di traportare un ragazzo per un breve tratto di volo e quattro anni dopo un altro, più robusto, capace di sorreggere il peso di un uomo, sorvolando una piccola valle.
Otto Liliental inventò il deltaplano con il quale volava stando appeso sotto le grandi ali; con movimenti del corpo dirigeva la direzione del mezzo. Si lanciava da una collina alle porte di Berlino e un giorno uno dei suoi voli gli fu fatale: sospinto dal forte vento si schiantò al suolo.
Ma furono i fratelli Orville e Wilbur Wright a scrivere la storia,
riuscendo a far volare per la prima volta un aliante a motore.
Chiamarono il loro mezzo Flyer I e il 17 dicembre 1903, a Kill Davil Hills, Orville Wright fece il primo volo a motore della storia: 42 metri in 12 secondi;
nello stesso giorno il fratello Wilbur volò per 300 metri circa in meno di un minuto.
Negli anni seguenti i due fratelli costruirono mezzi a motore sempre migliori aprendo la strada all'aviazione.
Nel 1919 due inglesi John Alcock ed Arthur Whitten Brown riuscirono a trasvolare l'Atlantico dall'isola di Terranova (Canada) all' Irlanda impiegando 16 ore.
La mia prima trasvolata atlantica, da Shannon a Gander con un Ilyuschin di Aeroflot a luglio del 1992, impiegando qualche ora in meno...
La prima trasvolata in solitaria sull'Atlantico fu quella di Charles Lindbergh.
Partito da New York con il suo Spirit of St Louis riuscì miracolosamente ad atterrare a Parigi dopo 33 ore di volo, senza radio, resistendo al sonno e con la visuale quasi del tutto coperta da un enorme serbatoio di carburante situato davanti alla sua piccola cabina.
Lindbergh, il ragazzo del cielo
-Pooh-
Musica:Facchinetti-Canzian
Testo: Valerio Negrini
E, la luna silenziosa,
fu, stupita fu curiosa,
ma tu chi sei, perché tu sai volare?
Così parlò, la luna all'aviatore.
Sai, quant'è lontano il mondo
sai, quant'è profondo il mare
rispose lui: io devo attraversare
aiutami, non farmi addormentare.
Sull'Oceano Atlantico, la notizia passò,
dalle Azzorre, all'Africa, ogni nave svegliò,
il ragazzo del cielo è arrivato a metà
del suo viaggio da solo
forse ce la farà.
La luna all'orizzonte,
bagnò di luce bianca la fronte stanca dell'uomo
finché a levante apparve il mattino.
E nell'aria gelida, finalmente scoppiò,
un'aurora magica, che la notte incendiò
e si accese il mare, sulla porta dell'est
poi l'Europa nel sole, dietro al porto di Brest.
Non c'era più la luna,
ma dove in quel momento era notte
c'è chi sorpreso,
vide la luna fare un sorriso.
Charles Lindbergh