VIAGGIO ERGO SUM
"Ho dormito nel sole, ho guidato di notte,
ho aspettato il mattino dal lato sbagliato"
Sono i primi versi di "Venti", uno dei capolavori dei Pooh, scritto dall'indimenticabile Valerio Negrini.
Da quando ho iniziato a viaggiare è capitato spesso anche a me di viaggiare di notte, dormire nel sole, svegliarmi dal lato sbagliato...
Ma, forse, è sempre stato quello giusto.
ho aspettato il mattino dal lato sbagliato"
Sono i primi versi di "Venti", uno dei capolavori dei Pooh, scritto dall'indimenticabile Valerio Negrini.
Da quando ho iniziato a viaggiare è capitato spesso anche a me di viaggiare di notte, dormire nel sole, svegliarmi dal lato sbagliato...
Ma, forse, è sempre stato quello giusto.
Il mio canale Youtube ...
A CENTO SENZA MALTA: missione compiuta!
Non sono un collezionista di "bandiere", anzi, mi piace tornare (e ritornare ancora) in luoghi che per un motivo o un altro mi hanno colpito.
Se non fossi stato diciassette volte nelle Filippine, altrettante in Moldova, otto in Bielorussia, più di trenta (!) nei Paesi Baltici, avrei già ampiamente superato i centocinquanta Paesi, ma non ho (troppi) rimpianti.
"Ok, e una volta arrivato a centocinquanta?"
A quel punto bisognerà provare a mettere piede in tutti.
Se non fossi stato diciassette volte nelle Filippine, altrettante in Moldova, otto in Bielorussia, più di trenta (!) nei Paesi Baltici, avrei già ampiamente superato i centocinquanta Paesi, ma non ho (troppi) rimpianti.
"Ok, e una volta arrivato a centocinquanta?"
A quel punto bisognerà provare a mettere piede in tutti.
Crains qu' un jour un train ne t'émeauve plus
Dove -come, quando...- nasca una passione spesso non è facile individuarlo.
Io amo il treno e tutto quello che ha a che fare con il trasporto su rotaia. E non so il perché.
Forse perché fino a 16 anni ho abitato in una casa la cui finestra del salone affacciava su un passaggio a livello ed io mi divertivo a vedere i treni passare. O, forse, potrebbero aver influito i racconti di mio nonno: durante la seconda guerra mondiale la stazione Cavour della "sotterranea" di Napoli ospitava i napoletani in fuga dagli attacchi aerei tedeschi. In uno di quelli la loro casa fu distrutta e si salvarono grazie alla metropolitana.
Non lo so il motivo, ma so che ogni volta che arrivo in una nuova città, la prima cosa che visito, quando c'è, è la stazione ferroviaria. Anzi, spesso scelgo di visitare una città, invece di un'altra, perché ci passa il treno.
Io amo il treno e tutto quello che ha a che fare con il trasporto su rotaia. E non so il perché.
Forse perché fino a 16 anni ho abitato in una casa la cui finestra del salone affacciava su un passaggio a livello ed io mi divertivo a vedere i treni passare. O, forse, potrebbero aver influito i racconti di mio nonno: durante la seconda guerra mondiale la stazione Cavour della "sotterranea" di Napoli ospitava i napoletani in fuga dagli attacchi aerei tedeschi. In uno di quelli la loro casa fu distrutta e si salvarono grazie alla metropolitana.
Non lo so il motivo, ma so che ogni volta che arrivo in una nuova città, la prima cosa che visito, quando c'è, è la stazione ferroviaria. Anzi, spesso scelgo di visitare una città, invece di un'altra, perché ci passa il treno.
NAPOLI
"Se gira 'o munno sano,
se va a cercá furtuna...
ma, quanno sponta 'a luna,
luntano 'a Napule
nun se pò stá!"
E.A. Mario scrisse "Santa Lucia luntana" dedicandola ai tantissimi emigranti napoletani che partivano dal porto di Napoli alla volta di terre lontane nel 1919.
Napoletano, vivo a 400 km di distanza dalla mia città e, tutto sommato, riesco a starci.
Non riesco a stare, invece, più di tre mesi fermo a casa: a quel punto il desiderio di partire diventa irrefrenabile.
Ma aver vissuto a Napoli mi fa sempre partire in vantaggio. Quello che vedo e succede altrove, molto probabilmente l'ho già visto, o è successo, a Napoli.
Nel bene e nel male.
E qualsiasi panorama sarà sempre ben poca cosa se confrontato con la vista del Golfo di Napoli da Posillipo o Castel S'Elmo.
E.A. Mario scrisse "Santa Lucia luntana" dedicandola ai tantissimi emigranti napoletani che partivano dal porto di Napoli alla volta di terre lontane nel 1919.
Napoletano, vivo a 400 km di distanza dalla mia città e, tutto sommato, riesco a starci.
Non riesco a stare, invece, più di tre mesi fermo a casa: a quel punto il desiderio di partire diventa irrefrenabile.
Ma aver vissuto a Napoli mi fa sempre partire in vantaggio. Quello che vedo e succede altrove, molto probabilmente l'ho già visto, o è successo, a Napoli.
Nel bene e nel male.
E qualsiasi panorama sarà sempre ben poca cosa se confrontato con la vista del Golfo di Napoli da Posillipo o Castel S'Elmo.
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Pare sia una malattia il desiderio di viaggiare. Se è così sono malato, i sintomi ci sono tutti:
-Il mio pensiero è fisso al prossimo viaggio...
-Ai vestiti firmati e all'automobile nuova...
-Ho dormito in treno, bus, aeroporti...
-Chi è affetto da questo "male"...
-Non ci lamentiamo di sciocchezze come il...
-In libreria...
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-Il mio pensiero è fisso al prossimo viaggio...
-Ai vestiti firmati e all'automobile nuova...
-Ho dormito in treno, bus, aeroporti...
-Chi è affetto da questo "male"...
-Non ci lamentiamo di sciocchezze come il...
-In libreria...
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"Il giro del mondo", inteso come ritornare nello stesso punto da cui si è partiti dopo aver attraversato tutti i meridiani,
è un'idea tanto suggestiva, quanto poco originale.
Basta fare una ricerca in rete per trovare montagne di articoli in cui si celebra, o almeno si sogna, questa "impresa" associandola a qualcosa di epico o di romantico.
Partendo dall'Italia la chiave è semplicemente trasvolare l'oceano Pacifico una volta sola, non importa in quale verso. A quel punto la strada più breve per tornare a casa sarà proseguire in quello stesso verso: Asia e/o Oceano Indiano se si proviene da ovest, America e Atlantico se da est.
E il giro è cosa è fatta.
Certo, occorrono soldi. Ma molti meno di quelli che il vacanziere ferragostano immagini. E tempo: più se ne ha a disposizione e più "il giro del mondo" potrebbe diventare interessante. Ma qui si entra nel soggettivo.
Ho trasvolato il Pacifico due volte e, dunque, per due volte sono tornato a casa dopo aver attraversato tutti i meridiani...
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è un'idea tanto suggestiva, quanto poco originale.
Basta fare una ricerca in rete per trovare montagne di articoli in cui si celebra, o almeno si sogna, questa "impresa" associandola a qualcosa di epico o di romantico.
Partendo dall'Italia la chiave è semplicemente trasvolare l'oceano Pacifico una volta sola, non importa in quale verso. A quel punto la strada più breve per tornare a casa sarà proseguire in quello stesso verso: Asia e/o Oceano Indiano se si proviene da ovest, America e Atlantico se da est.
E il giro è cosa è fatta.
Certo, occorrono soldi. Ma molti meno di quelli che il vacanziere ferragostano immagini. E tempo: più se ne ha a disposizione e più "il giro del mondo" potrebbe diventare interessante. Ma qui si entra nel soggettivo.
Ho trasvolato il Pacifico due volte e, dunque, per due volte sono tornato a casa dopo aver attraversato tutti i meridiani...
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TOP STORY
Interessa davvero all'occidente che il cosiddetto "terzo mondo" non resti nelle condizioni in cui si trova?
La richiesta di soldi da parte di associazioni umanitarie, religiose e laiche, locali o internazionali pro-Africa, nella maggioranza dei casi, genera un business a beneficio solo di chi dichiara di voler aiutare i disperati del mondo.
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La richiesta di soldi da parte di associazioni umanitarie, religiose e laiche, locali o internazionali pro-Africa, nella maggioranza dei casi, genera un business a beneficio solo di chi dichiara di voler aiutare i disperati del mondo.
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«Ci sono posti dove vai una volta e ti basta, e poi... c’è Napoli».
(John Turturro, Passione)
Per me è più d'uno il posto in cui andare una volta non m'è bastato. Complicato -forse impossibile- stilare una classifica dei Paesi più "belli" tra i centotrentadue in cui ho messo piede, questa una dei dieci in cui non mi stancherei mai di tornare
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(John Turturro, Passione)
Per me è più d'uno il posto in cui andare una volta non m'è bastato. Complicato -forse impossibile- stilare una classifica dei Paesi più "belli" tra i centotrentadue in cui ho messo piede, questa una dei dieci in cui non mi stancherei mai di tornare
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Quando pensiamo di partire, la sicurezza è un parametro determinante per la scelta della destinazione. Ritornare a casa sani e salvi (tranne qualche eccezione, chessò, i kamikaze giapponesi o chi spera di trovare undici vergini in paradiso) è, evidentemente, condizione necessaria della buona riuscita del viaggio.
Ma cosa s'intende per "sicurezza" e come si fa a definire un luogo più (o meno) "pericoloso" di un altro?...
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Ma cosa s'intende per "sicurezza" e come si fa a definire un luogo più (o meno) "pericoloso" di un altro?...
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Dal Canada al Cile ho messo piede almeno una volta in tutti i Paesi del continente americano.
Non riesco a stilare una classifica dei "Paesi più belli d'America", anche perché sono legato ai momenti, più che ai luoghi visitati; questi i miei dieci ricordi più belli...
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Mi è capitato di viaggiare per giorni senza incontrare altri "farang"; più di una volta essere l'unico straniero su voli interni e pure su qualcuno internazionale, spessissimo su bus, anche a lunga percorrenza, e treni ma le volte in cui ho avuto la sensazione di trovarmi davvero su "sentieri poco battuti" sono poche.
Forse ne ho percorso qualcuno in più di dieci, ma una lista potrebbe essere questa...
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Forse ne ho percorso qualcuno in più di dieci, ma una lista potrebbe essere questa...
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Viaggiare in cabina di guida di un locomotore o di una automotrice è un' esperienza entusiasmante. Da quella posizione si ammirano paesaggi e scene di vita memorabili.
Sono riuscito a viaggiare con il macchinista in Vietnam, Thailandia, Lettonia, Indonesia, Egitto, Pakistan, Costa Rica, Bangladesh.
E pure a Cuba e nelle Filippine.
Con la mia piccola telecamera ho girato brevi pezzi che, montati artigianalmente, ho condiviso su Youtube.
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Sono riuscito a viaggiare con il macchinista in Vietnam, Thailandia, Lettonia, Indonesia, Egitto, Pakistan, Costa Rica, Bangladesh.
E pure a Cuba e nelle Filippine.
Con la mia piccola telecamera ho girato brevi pezzi che, montati artigianalmente, ho condiviso su Youtube.
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Il nome evoca qualcosa di mitico, ma la "Transiberiana" altro non è che una linea ferroviaria russa che collega la Capitale Mosca con la costa del Pacifico a Vladivostok..."
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L'InterRail cambia -in meglio- la vita, apre la mente, allarga gli orizzonti della propria coscienza; in quel mese passato in gran parte su un treno, giù e su per l'Europa, si collezionano esperienze e si provano emozioni forti che accendono immaginazione e fantasia.
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Anche in Zimbabwe, il centotrentesimo Paese in cui ho messo piede, non ho perso occasione di viaggiare in treno. Dalla Capitale Harare a Bulawayo, la seconda città più importante. Partiti alle 20,00, a destinazione, al termine di un viaggio interminabile, con otto ore di ritardo.
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"Ci sono treni -per chi ama i binari e tutto quello che ci passa sopra- da prendere assolutamente. Tra i tanti, certamente, "Il Treno del Ferro" in Mauritania, il convoglio che collega il porto di Nouadhibou alle miniere di ferro di Zouérat, nel nord del Paese, attraversando il Sahara da ovest a est (e viceversa), per oltre 600 km, lungo il confine con il Marocco.
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Il primo "Camino de hierro" cubano risale al 1837, da La Habana a Guines: fu la prima ferrovia dell'America latina.
Fino all'inizio della seconda guerra mondiale la rete ferroviaria dell'isola conobbe una rapida espansione principalmente per la necessità trasportare la canna da zucchero...
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Inaugurato il 29 ottobre 2013, Marmaray è il collegamento ferroviario che, attraversando il Bosforo in sotterranea unisce la parte europea a quella asiatica di Istanbul in soli 3 minuti e 20 secondi.
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Ad un paio di km a sud-ovest dal centro di Uyuni, la cittadina boliviana nei pressi del deserto di sale più ampio del mondo, un ex deposito ferroviario conserva carcasse ferroviarie di ogni tipo e forma: locomotive, carrozze, binari, segnalamento.
Ho trascorso un intero pomeriggio, da solo, vagando tra quelle meraviglie.
Che le mie ceneri vengano disperse nel "Cimitero dei treni" di Uyuni...
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Che le mie ceneri vengano disperse nel "Cimitero dei treni" di Uyuni...
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"L'avvicinarsi di una frontiera aumenta sempre l'eccitazione, intensifica l'emozione...
La frontiera è stress, è paura"
(Ryszard Kapuscinski - Imperium)
Varcare una frontiera genera sempre un senso di liberazione.
E' l'istante in cui si apre un nuovo capitolo del viaggio: si sta per cambiare lingua, valuta, cultura.
Comincia un' altra avventura.
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La frontiera è stress, è paura"
(Ryszard Kapuscinski - Imperium)
Varcare una frontiera genera sempre un senso di liberazione.
E' l'istante in cui si apre un nuovo capitolo del viaggio: si sta per cambiare lingua, valuta, cultura.
Comincia un' altra avventura.
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"La creazione di un passaggio d'acqua attraverso Panama
è stata una delle supreme conquiste umane di tutti i tempi,
il culmine di un sogno eroico di oltre quattrocento anni e di più di vent'anni di sforzi e sacrifici fenomenali.
Le cinquanta miglia tra gli oceani sono state tra le più dure mai vinte dallo sforzo e dall'ingegno umano...
Principalmente il canale è un'espressione di quell'antico e nobile desiderio di colmare il divario, di unire le persone.
È un'opera di civiltà"
...
è stata una delle supreme conquiste umane di tutti i tempi,
il culmine di un sogno eroico di oltre quattrocento anni e di più di vent'anni di sforzi e sacrifici fenomenali.
Le cinquanta miglia tra gli oceani sono state tra le più dure mai vinte dallo sforzo e dall'ingegno umano...
Principalmente il canale è un'espressione di quell'antico e nobile desiderio di colmare il divario, di unire le persone.
È un'opera di civiltà"
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AZ559 Podgorica-Fiumicino, con quel volo Alitalia terminava, ad inizio gennaio 2020, un viaggio che in tre mesi mi aveva portato prima in Africa, poi in estremo oriente, infine di nuovo in Africa. Via Cina. Vuoi vedere che...
Di una polmonite anomala che girava nella provincia cinese di Hubei già si parlava da qualche settimana, ma inimmaginabile l'inferno che si sarebbe scatenato da lì a poco.
Per ventuno mesi sono rimasto confinato entro l'area compresa tra sei regioni confinanti (Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Abruzzo), poi ad ottobre 2021, il giorno del mio compleanno, ho deciso, nonostante le tante restrizioni ancora in essere, che era giunto il momento di ricominciare a viaggiare.
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Di una polmonite anomala che girava nella provincia cinese di Hubei già si parlava da qualche settimana, ma inimmaginabile l'inferno che si sarebbe scatenato da lì a poco.
Per ventuno mesi sono rimasto confinato entro l'area compresa tra sei regioni confinanti (Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Abruzzo), poi ad ottobre 2021, il giorno del mio compleanno, ho deciso, nonostante le tante restrizioni ancora in essere, che era giunto il momento di ricominciare a viaggiare.
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Inverno 2012/2013, l'idea era di passare il Capodanno in Iran, ma i persiani -cattivi!- non mi concessero il visto individuale.
E allora, punto nell'orgoglio, fu Afghanistan.
Da Bishkek a Tashkent, attraversando Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tajikistan e, appunto, Afghanistan prima di rientrare in terra uzbeka e raggiungere la Capitale.
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E allora, punto nell'orgoglio, fu Afghanistan.
Da Bishkek a Tashkent, attraversando Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tajikistan e, appunto, Afghanistan prima di rientrare in terra uzbeka e raggiungere la Capitale.
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Un viaggio lungo ed articolato in territori storicamente difficili. E come se non bastasse, erano i giorni immediatamente successivi all'annuncio di Trump di voler spostare l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme
In compagnia di un amico in Giordania, Palestina ed Israele. Da solo a Cipro, Turchia e Kurdistan, prima quello turco, poi quello iraqeno.
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In compagnia di un amico in Giordania, Palestina ed Israele. Da solo a Cipro, Turchia e Kurdistan, prima quello turco, poi quello iraqeno.
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L'Oceania è suddivisa in quattro macroregioni: Australasia, Melanesia, Micronesia e Polinesia; in tre distinti viaggi sono stato in tutti gli Stati sovrani della Melanesia: Papua New Guinea, Solomon Islands, Vanuatu e Fiji.
Ne fa parte un quinto, la Nuova Caledonia, ma è territorio d'oltremare francese ed è un più che valido motivo per non metterci piede.
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In un'area relativamente piccola del pianeta si trova un concentrato di storia, arte, cultura, varietà gastronomiche, meraviglie naturali, divertimenti che non trova pari in nessun'altra.
Forse in Europa, ma a caro prezzo.
In Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Thailandia, Vietnam il costo della vita è tale da consentire lunghi soggiorni anche con budget limitati.
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Forse in Europa, ma a caro prezzo.
In Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Thailandia, Vietnam il costo della vita è tale da consentire lunghi soggiorni anche con budget limitati.
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Da PESHAWAR
al TAJ MAHAL
Regno del Bhutan
e misterioso Paese himalayano
che misura il grado di "felicità"
invece del prodotto interno lordo...
DA PANAMA A CAYENNE